Dal vecchio luogo comune che faceva odiare le trasmissioni senza frizione ai moderni congegni elettronici, divertenti da usare-di GIOVANNI VALENTINI

Fino a qualche tempo fa, la gran parte degli automobilisti italiani detestava il cambio automatico; lo considerava quasi blasfemo; contrario ai canoni di una guida corretta, veloce e sportiva. E forse è tuttora così.

In fondo, per molti appassionati delle quattroruote, il cambio manuale era ed è più affidabile e rassicurante, se non altro perché trasmette la sensazione di controllare e dominare meglio la macchina. Ma da quando la Formula Uno ha adottato il cambio sequenziale al volante, abolendo il pedale della frizione, quel vecchio pregiudizio è andato via via svanendo. Anche gli automobilisti più “smanettoni” hanno cominciato ad abituarsi all’idea di delegare all’elettronica il compito di scalare le marce, scoprendo anzi il gusto di impartire l’input con il freno e l’acceleratore. È un nuovo modo di guidare, certamente più comodo e rilassante, ma non meno personale e divertente.

Naturalmente, la preferenza resta una questione del tutto individuale. Ma il cambio automatico, tanto più se dotato dell’opzione sequenziale, offre alcuni indubbi vantaggi anche in termini di sicurezza, perché consente di tenere costantemente le due mani sul volante e quindi di governare meglio la direzione della vettura, sia nel traffico urbano sia in viaggio su strada o autostrada. Provare per credere.

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